Su un poggiolo del Borgo omonimo sorgeva da secoli una chiesetta dedicata al martire S. Tommaso Becket arcivescovo di Canterbury, con fondo e case appartenenti al monastero di S. Maria in Cellis (Montedinove), dipendenza dell’ abbazia di Farfa. Il 1° dicembre 1617 il consiglio comunale approvò l’erezione di un convento per gli Osservanti Riformati, offerta subito accettata dal Capitolo Custodiale (San Severino, maggio 1618).
Al riformato P. Carlo da Montedinove, al servizio allora del cardinal Alessandro Peretti, a cui il monastero era dato in commenda, convinse l’abbate alla cessione del fondo e della chiesa. Il Papa accettò da parte sua con bolla del 1° Novembre 1619. Deputati del Comune (13/3/1618) comprarono allora due quarte di terra dagli eredi di Domenico Vagnoni, che pagavano l0 quattrini di canone alla chiesa di S. Maria in Cellis, e si poté iniziare la fabbrica.
Il 26 maggio 1620 fu posta la prima pietra. I frati vi presero stabile dimora nel 1629 anche se il convento fu terminato nel 1643. L’ antica chiesina fu distrutta. La nuova, dedicata all’Immacolata, a S. Tommaso e a S. Francesco, fu consacrata il 3 giugno 1646. Soppressi da Napoleone gli Ordini religiosi (1810), chiesa, convento e orti furono comprati da Eustorgio Celi, che li donò ai frati. Nuova soppressione nel 1866, ma un sacerdote ed un laico poterono restare in alcune stanzette fino ad oltre il 1894. La proprietà passò man mano dal demanio al Comune, dal Comune al vescovo di Montalto (1898), il quale nel 1909 invita i nostri frati a prenderne possesso. La chiesa è santuario noto nelle province di Ascoli e di Teramo per la venerazione a S. Tommaso, invocato protettore contro i mali delle ossa. L’annesso convento fu sede di noviziato (1924-1925) e di un Pro-Seminario (1925-1971) che, alternatosi col Noviziato (1938-1943), rimase aperto fino al giugno 1971. Dal 1976 è stata affidata alla comunità la Parrocchia del paese dedicata a San Lorenzo Martire.
La chiesa ed il convento sono di proprietà della Provincia.